Test medicina: respinto l’appello del MIUR. L’ammissione diventa definitiva e in 10.000 possono ora studiare più sereni.

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Il C.G.A. ha rigettato l’appello dell’Avvocatura dello Stato con il quale era stata impugnata la prima sentenza in Italia, di paternità del T.A.R. Palermo, sul caso della violazione dell’anonimato durante il concorso per l’ammissione a Medicina e Odontoiatria del 2013.

Dopo quella sentenza del T.A.R. Palermo, grazie alla quale furono ammessi i primi 10 studenti in Italia, seguirono migliaia di ammissione per i test 2013 e 2014.
La sentenza del T.A.R. Palermo, ora divenuta definitiva, è pertanto un fatto storico giacchè da più serenità e garanzie agli oltre 10.000 studenti che sono ancora in attesa di una sentenza definitiva.
A dichiarare la nullità di quel test, come si ricorderà, era stato il Tar di Palermo, nel corso dell’udienza della prima sezione presieduta dal giudice Filoreto D’Agostino, che accoglieva il ricorso presentato dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, ammetteva in sovrannumero tutti gli studenti ricorrenti e condannava alle spese processuali l’Ateneo.

Il T.A.R. ha anche inviato gli atti alla Procura della Repubblica evidenziando che la scelta del MIUR e dell’Ateneo di “far compilare la scheda anagrafica prima dello svolgimento dei test ed esporla sul banco accanto al documento di riconoscimento, ha consentito la conoscenza del codice identificativo abbinato a ciascun candidato prima della compilazione dei questionari, con conseguente rilevante violazione del principio dell’anonimato”.
“Il secco rigetto dell’appello del Miur” – commentano Santi Delia e Michele Bonetti, che erano anche gli ideatori dello storico ricorso vinto innanzi all’Adunanza Plenaria – “è la conferma di un decennio di lavoro sul vizio iniziato nel 2008, passato per la vittoria alla Plenaria e su cui oggi il Cga ha messo il sigillo finale dicendo che i giudici di Palermo, prima di tutti in Italia sul concorso del 2013 e del 2014, avevano visto bene ritenendo palesemente illegittime le scelte del Miur. Grazie a questa sentenza, ancora una volta per primi, siamo riusciti a far rigettare le opposte istanze del Miur in appello. Le migliaia di studenti ammessi grazie a questo vizio sull’anonimato e che aspettano la loro sentenza finale possono certamente essere più sereni dopo questo autorevole precedente: per tutti sarà ancora una volta più facile vincere”.

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