I Giudici di Palazzo Spada, rigettando gli appelli proposti dai controinteressati e dalla stessa Agenzia, hanno definitivamente annullato il concorso per il reclutamento di personale dirigente settore tecnico, presso l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, imponendo la ripetizione della prova scritta con conseguente modifica della Commissione esaminatrice.
Il caso, curato dagli Avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, era finito alla ribalta nazionale nell’ambito di una più ampia inchiesta giornalistica sul funzionamento dell’Agenzia nazionale che si occupa anche della sicurezza del Ponte Morandi.
Nel concorso in parola, durante lo svolgimento delle prove scritte, i codici che dovevano salvaguardare l’anonimato erano di 3 soli numeri. Facilmente memorizzabili per tutti, finanche per i Commissari.
Il caso è relativo ad un concorso che prevedeva il superamento di una serie di prove da parte dei candidati, all’esito delle quali la Commissione avrebbe individuato 15 dirigenti a cui affidare la chiavi dell’Agenzia pubblica che in Italia ha il compito di assicurare la sicurezza di strade.
Il Consiglio di Stato, valorizzando le tesi dell’Avvocato Santi Delia, ha chiarito che “nella fattispecie in esame si versa nell’ipotesi in cui la mancata osservanza della regola dell’anonimato è ascrivibile all’amministrazione e non ai partecipanti. In tale evenienza, la giurisprudenza amministrativa ritiene che la violazione del principio dell’anonimato sia ex se rilevante e sia idonea ad inficiare la legittimità dell’intera procedura selettiva pubblica. Come chiarito dall’Adunanza plenaria n. 26 del 2013 nel caso in cui la mancata osservanza della regola dell’anonimato è addebitata all’Amministrazione, tale violazione è rilevante in sé senza che sia necessario, per inferirne la illegittimità della procedura, ricostruire a posteriori il possibile percorso di riconoscimento degli elaborati da parte dei soggetti chiamati a valutarli”.
“Il richiamo ai principi dell’Adunanza plenaria fatto dal Consiglio di Stato”, concludono gli Avvocati Bonetti e Delia, “ha confermato la persistente validità di quelle tesi giuridiche che, anche in quel caso, avevano visto l’accoglimento degli appelli patrocinati dallo studio legale e che hanno portato al cambiamento della gestione di un altro grande concorso pubblico in quel caso riguardante l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina”.
Rassegna stampa
Bonetti & Delia su Rete 4 a “Quarta Repubblica” sull’inchiesta “ANSFISA”