T.A.R. LAZIO: i posti liberi extracomunitari vanno redistribuiti anche per le Professioni sanitarie

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Nuovo smacco al MIUR. Nuova riaffermazione del diritto allo studio da parte del T.A.R. Lazio in accoglimento del ricorso degli Avvocati Santi Delia e Michele Bonetti.
Secondo il Dicastero di Piazzale Kennedy, solo per Medicina, i posti rimasti vacanti extracomunitari potranno essere redistribuiti ai comunitari in graduatoria mentre, invece, resteranno vacanti per le Professioni sanitarie, per Odontoiatria, Veterinaria e Architettura.
Una decisione incomprensibile se si hanno a mente le ragioni che stanno alla base della scelta dello stesso Miur in merito alla redistribuzione che riguarda Medicina e che è figlia di anni di battaglie e di un mutamento giurisprudenziale che solo nel 2012 al Consiglio di Stato siamo riusciti a cogliere.
Da allora si sono adeguati tutti. T.A.R. e C.G.A. sino allo stesso M.I.U.R. che subisce la debacle su Medicina e persevera su Odontoiatria e Professioni sanitarie.
Ed ecco la sentenza del T.A.R. Lazio che stigmatizza tale scelta ed ammette i ricorrenti al corso di laurea dell’Università di Messina.
Per il T.A.R. “deve richiamarsi il principio giurisprudenziale secondo il quale la piena utilizzabilità dei posti predeterminati (anche in termini di fabbisogno sociale) sia più aderente ai principi costituzionali enunciati negli articoli 33 e 34 della Costituzione e ai canoni di logicità e ragionevolezza dell’operato della pubblica amministrazione (Cons. Stato, sez. VI, 10.9.09, n. 5434) che deve privilegiare la tesi volta ad assicurare lo scorrimento della graduatoria nei posti non utilizzati, dato che la garanzia del diritto allo studio sancita dall’art. 34 Cost. si qualifica come diritto della persona e non soffre limitazioni in relazione al grado di istruzione (TAR Sicilia, Ct, Sez. I, 1.8.11, n. 2031)”. “Pertanto, l’utilizzo integrale di posti disponibili deve essere, comunque, il fine ultimo della selezione per favorire il più possibile la domanda di formazione professionale, ex art. 33 e 34 Cost., e fornire alla collettività un numero di studenti adeguato alle strutture che impone la piena utilizzazione delle risorse con procedure legittime di selezione”.

 

T.A.R. LAZIO, SEZ. III, 7 febbraio 2014, n. 1536