Report e gli sprechi del Miur: l’ennesimo affronto al diritto allo studio.

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Una deplorevole notizia è emersa da un’inchiesta effettuata ad opera della trasmissione Report: si tratta della realizzazione di video commissionati dal Ministero della Pubblica Istruzione – di cui non si conosceva l’esigenza nè l’esistenza e del tutto scarni quanto a contenuti – che si configura come l’ennesimo affronto al diritto allo studio universitario.

Infatti, elargire ingenti somme per la produzione di filmati non originali, brevi, composti da materiale reperito sul web, per un ammontare complessivo pari a 730 mila euro, si palesa come un mero spreco alla luce dei sacrifici di cui gli studenti e le loro famiglie si sono fatti carico per sostenere gli studi, un peso aggravato negli ultimi tempi dai noti tagli imposti a Scuola e Università pubblica.

Viene spontaneo chiedersi il perchè, esistendo questi soldi, gli stessi fondi non siano stati destinati a Scuola e Università. La Gelmini, a seguito della rilevante scoperta del programma condotto da Milena Gabanelli, si trova ad essere al centro del Mirino per il fatto che nel 2008 nominò degli esperti al fine di valutare gli acquisti dei predetti video, c.d. pillole di cultura.

Per difendere il diritto allo Studio – evidentemente messo in pericolo dallo scandalo generato dall’acquisto dei format anzidetti per la visione nelle scuole – Michele Orezzi, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari, asserisce: “Abbiamo già dato mandato al nostro legale, l’avv. Michele Bonetti, di valutare l’opportunità di avanzare azioni legali su quanto accaduto anche di natura penale costituendoci parte civile a nome di tutti gli studenti italiani e chiedendo i danni ai diritti responsabili e allo stesso Ministero per colpa in vigilando”.

Precisa Orezzi: “Prima di tutto vogliamo quanto non c’è stato finora: massima chiarezza e trasparenza. Mentre assistiamo a queste scene migliaia di studenti non possono sostenere il costo dell’università, a discapito del merito e delle capacità. Come eravamo in piazza il 17 novembre continueremo la nostra mobilitazione sul diritto allo studio universitario”.

Si allega il relativo link del video.