AMMISSIONE ALLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE MEDICINA: TAR CONDANNA MIUR E LO COMMISSARIA.

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Con ordinanze del 13 settembre 2019, il Tribunale Amministrativo per il Lazio, con ricorso patrocinato dagli Avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, ha condannato il Ministero a provvedere ad assegnare ai ricorrenti i posti rimasti vacanti all’esito della procedura di ammissione alle Scuole di Specializzazione di Area medica per l’anno 2017/18. Grazie a tali vittorie, inaugurate tre anni fa su specifici ricorsi individuali da noi per primi in Italia e poi estesi ai ricorsi collettivi negli anni successivi, il nuovo bando elimina la possibilità che restino posti vacanti rendendo giustizia ad un sistema che, evidentemente, per ammissione dello stesso MIUR non funzionava.

Nonostante tale confessione e decine di condanne di TAR e Consiglio di Stato il MIUR continua a non provvedere lasciando da mesi vacanti tali posti e fuori dalle scuole altrettanti ricorrenti che potrebbero iniziare a frequentare così da dare una mano a colmare il gap di specialisti ormai divenuto cronico. Nonostante il TAR avesse ordinato “una distribuzione straordinaria dei posti rimasti liberi, senza rimettere in discussione quelli già assegnati (e, quindi, senza osservare l’ordine di graduatoria, per motivate superiori ragioni di interesse pubblico)”, il MIUR omette di provvedervi.

Il giudice amministrativo, con le pronunce da ultimo pubblicate, ha ribadito ancora una volta l’illegittimo operato del MIUR ordinandogli di provvedere all’incombente entro termini perentori e, disponendo, altresì, su istanza specifica proposta dagli Avv.ti Delia e Bonetti, il commissariamento del Ministero se, al decorso del termine assegnato, questi non abbia ancora provveduto. “In mancanza di provvedimento espresso nei termini su indicati“, scrive il T.A.R. “su istanza della parte ricorrente, verrà nominato un commissario ad acta che provvederà entro ulteriori trenta giorni a spese dell’Amministrazione“.

Si tratta di circa 500 posti che attendono di essere ammessi e che incomprensibilmente il MIUR non assegna.

Mentre in Sicilia ed in Veneto l’emergenza carenza medici specialisti porta a soluzioni estemporanee come l’attivazione di corsi di 3 mesi prima di “gettare in trincea” giovani medici appena laureati (non avendo tempo e modo di formarli in maniera opportuna), chi potrebbe formarsi correttamente viene lasciato fuori ormai da un anno preferendo lasciare posti vacanti e borse non spese. Un paradosso davvero tutto italiano e che speriamo che i nuovi vertici del MIUR modifichino prima di far commissariare.

L’Avv. Delia commenta “in ragione degli ennesimi provvedimenti di condanna del Ministero da parte del TAR in questo contenzioso, ci auspichiamo che la P.A. possa provvedere in tempi brevi ed utili ad effettuare la ricognizione necessaria. Diversamente, al fine di fornire la migliore tutela possibile ai nostri ricorrenti che, dunque, oggi potrebbero avere la possibilità di ricoprire un posto presso una scuola di specializzazione, attiveremo tutte le procedure di commissariamento concesse dal TAR e, con gli strumenti che la legge ci offre, obbligheremo il Ministero ad ottemperare all’ordine giudiziale”.