L’ASL ROMA 4, dopo aver espletato due prove di concorso, aveva annullato l’intera selezione, in ragione dell’asserita presenza di sole 4 domande nella batteria dei quiz somministrati errati nella loro formulazione o comunque dubbi.
Il concorso, in particolare, fu annullato lo scorso anno, sulla scia del caos di un’altra prova, ben più chiacchierata, presso altre Aziende (ASL Latina). In quel caso si parlò di quiz passati a parenti e amici. In questo caso solo di “alcune illegittimità nella formulazione delle domande”. Ma prima il Tar del Lazio poi il Consiglio di Stato hanno dato ragione a chi ha fatto ricorso.
Oggi la sentenza definitiva.
Dopo alcune riunioni con diversi comitati dei partecipanti delusi e fortemente perplessi da tale decisione, lo studio Bonetti & Delia aveva accettato il mandato di un nutrito numero di ammessi alla prova orale e impugnato innanzi al T.A.R. la decisione dell’Azienda sanitaria.
Secondo l’Avvocato Santi Delia, name founder dello Studio, la delibera presentava, più di un profilo di dubbia legittimità (soprattutto se rapportata ad analoghe e ripetuti casi di annullamento o neutralizzazione postuma di quiz somministrati che mai hanno portato al totale annullamento dell’intero concorso ma solo dei quesiti stessi) e il TAR ha ritenuto fondato il ricorso. Non è stato ritenuto corretto, in particolare, che in una prova con 30 quesiti l’esistenza di alcuni errori, comporti l’annullamento dell’intera prova in danno dei promossi.
Il TAR, in particolare, valorizzando la giurisprudenza portata in ricorso dai legali, ha confermato che “la scelta di neutralizzazione della domanda errata risponde a princìpi di buon andamento e di imparzialità dell’azione amministrativa. Invero essa consente la conservazione degli atti della selezione già svolta, senza comportare lo stravolgimento del modulo organizzativo prescelto avuto riguardo alla esiguità del numero dei quesiti neutralizzati (uno) rispetto al totale dei quesiti (trenta) (in tal senso, ex multis: C. di St. n. 4358/2017)“.”In conclusione, gli “elementi di non piena legittimità” per come accertati in corso di causa, non sono tali da giustificare la revoca della procedura, sicché il provvedimento assunto dalla ASL si palesa come sproporzionato rispetto agli interessi pubblici da tutelare”.
L’Azienda, a seguito dei provvedimenti cautelari di TAR e Consiglio di Stato che erano stati emessi, proprio qualche giorno addietro, aveva pubblicato la graduatoria pur riservandosi ulteriori valutazioni all’esito della sentenza.
Oggi, a seguito della decisione del TAR, “il posto fisso” è acquisito. In 38 saranno assunti alla Asl Roma4 e alla Asl Roma5 nelle prossime settimane dopo 2 anni dal bando. Poi, come accennato, era successo di tutto: prima la pandemia, poi la sospensione e la successiva revoca delle procedure, infine la battaglia legale fra ricorrenti (una ventina) e la Asl stessa.
In totale gli idonei sono 85, chi è rimasto fuori dall’assunzione alla Roma4 e alla Roma5 potrebbe essere chiamato da altre aziende sanitarie.