Coronavirus: si al rimborso del viaggio aereo pur se disdetto prima delle restrizioni.

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L’attuale emergenza sanitaria, causata dal diffondersi del Covid-19 (c.d. Corona Virus) ci ha messo di fronte ad una situazione mai verificatasi prima d’oggi, incidendo negativamente sulla vita di ognuno di noi.

Tutti abbiamo dovuto adattare le nostre vite all’emergenza epidemiologica in corso, la quale ci ha costretto a modificare, ove possibile, le nostre abitudini, e a rinunciare ai nostri programmi futuri.

Il caso che oggi sottoponiamo oggi alla vostra attenzione, è quello inerente ad una controversia sorta tra una giovane coppia di medici e una nota compagnia aerea.

I due medici in questione, prima del diffondersi del Corona Virus, avevano acquistato due biglietti aerei, al fine di consumare un viaggio di puro svago in Asia con partenza fissata per la data del 7 marzo 2020.

Appartenendo “al settore” e conoscendo tutti i possibili rischi a cui sarebbero andati incontro, considerato altresì l’aggravarsi della situazione mondiale dettata dai sempre più numerosi e frequenti contagi, i due medici decidevano di rinunciare al tanto desiderato viaggio prima che venisse cancellato ufficialmente il volo, prim’ancora che venisse proclamato il “Lockdown” da parte di ogni Stato mondiale.

Frattanto, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, con il comunicato stampa n. 12 del 2020, sanciva il diritto al rimborso del prezzo del biglietto, da parte del vettore tutti i passeggeri in possesso di biglietto aereo il cui volo era stato cancellato ma, nonostante questa circolare, la compagnia aerea si limitava esclusivamente a rimborsare i costi sostenuti per il pagamento delle tasse aeroportuali (cifre chiaramente irrisorie rispetto all’esborso economico per l’acquisto di due ticket aerei per raggiungere l’altra parte del mondo) poiché i due medici avevano disdetto la prenotazione prima che venisse ufficialmente cancellato il volo.

A distanza di una settimana dalla disdetta, il 2 marzo 2020, il volo veniva cancellato ma, in ogni caso, la giovane coppia non veniva integralmente rimborsata, avendo già chiesto in precedenza l’annullamento.

Il nostro studio legale è intervenuto sulla vicenda in questione, rappresentando i due medici, e riuscendo a chiudere, in via stragiudiziale, la disputa.

Difatti, dopo aver evidenziato che il viaggio, viste le date di andata e ritorno prenotate, in ogni caso non avrebbe potuto essere consumato stante le restrizioni imposte e che aver disdetto la prenotazione prima della cancellazione ufficiale del volo non può certamente ledere il diritto ad un rimborso integrale, i giovani medici sono stati risarciti e hanno ottenuto oltra alle spese sostenute già rimborsate anche un volo per la stessa tratta da sfruttare ad negli anni a venire e, dunque, anche in potenziali periodi di futura alta stagione.

Speriamo in tempi migliori e che questa triste parentesi della storia moderna possa chiudersi al più presto.