Emergenza Coronavirus: Vuoi riconvertire la tua azienda per la produzione di mascherine? Non sai come orientarti nella selva di norme e circolari? Chiedici come.

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L’emergenza da “Coronavirus” ha messo in luce tutti i difetti del nostro Servizio Sanitario Nazionale e il “gap” esistente con diverse realtà europee e mondiali.

Un divario caratterizzato non soltanto dall’esiguo numero dei medici, chiamati a fronteggiare una pandemia globale diffusasi dall’Oriente all’Occidente, ma rappresentato anche dall’insufficienza di strumenti protettivi volti alla salvaguardia della propria vita e di quella altrui.

Innumerevoli Stati europei e mondiali, consapevoli della gravità della situazione italiana, sono intervenuti in nostro soccorso fornendoci ogni strumento necessario per fronteggiare il CoVid-19.

A breve si chiuderà la Fase 1 e ci immergeremo in una fase storica dove tutte le nostre abitudini verranno sovvertite. Possiamo dire di aver vinto la prima battaglia, considerata la fase discendente di contagi e decessi a cui assistiamo quotidianamente, ma la guerra non è ancora vinta.

Uno dei dispositivi, che certamente sarà d’obbligo per poter tentare di ritornare alla propria vita quotidiana, è la mascherina; uno strumento che mai avremmo voluto indossare ma che diventa necessario per arginare e sconfiggere definitivamente il CoVid-19.

“La Cina dona 2 milioni di mascherine all’Italia” – recitano le testate giornalistiche – “La Francia ha compiuto un grande gesto di solidarietà donando all’Italia 1 milione di mascherine”.

E’ evidente che le carenze anzidette riguardano persino gli strumenti basilari che possano salvaguardare la nostra vita ed è ancor più evidente che non possiamo sperare negli apprezzabili e solidali aiuti degli Stati europei e mondiali.

In Italia, da tempo, mancavano produttori di mascherine che, difatti, si reperivano esclusivamente sul mercato cinese. Solo oggi abbiamo compreso quanto, al contrario, serve l’autoproduzione e sufficienza di taluni beni.

Molte aziende italiane hanno già anticipato che nei loro programmi vi è appunto l’intenzione di convertire le proprie attività in nuovi sistemi di produzione di dispositivi volti alla protezione personale di ogni individuo, come appunto le necessarie “mascherine”.

Ne esistono di diverse, destinate a plurime categorie di soggetti, operatori sanitari e non, progettate per assolvere a differenti funzioni. Purtroppo districarsi nel settore del Diritto Industriale, anche dal punto di vista legale non è agevole. Difatti si tratta di una strada ardua e impervia come poche.

Vi sono norme comunitarie e statali da rispettare, nonché obblighi stringenti da adempiere. Vi sono poi vie diverse a seconda del tipo di mascherina da produrre: medica, quale dispositivo di protezione individuale o per la collettività. Si tratta di 3 gradi e diverse aree produttive con caratteristiche ed oneri totalmente differenti.

Per tali ragioni, il nostro Studio legale, premiato come boutique d’eccellenza anche per ciò che concerne il diritto industriale da Le Fonti, è disposto ad assistervi nel complesso iter procedurale da espletare per la conversione delle attività delle aziende, spiegandovi quali sono le norme da osservare e gli obblighi giuridici e non da rispettare per una produzione “a norma di legge”.

Per maggiori informazioni è sufficiente contattarci all’indirizzo mail santi.delia@avvocatosantidelia.it e vi verrà fornito un preventivo gratuito per l’attività di consulenza impostata sul tipo di mascherine che si pensa di produrre.