TAR RICONOSCE LA PIENA CONOSCIBILITA’ DEL SOFTWARE E DELL’ALGORITMO UTILIZZATO PER L’ELABORAZIONE DELLE GRADUATORIE GPS

Categories: Diritto scolastico

Il T.A.R. Lazio, con una recente sentenza, ha accolto il ricorso, proposto dagli Avv.ti Michele Bonetti e Santi Delia, per l’accesso al software e all’algoritmo utilizzato per l’elaborazione delle GPS dell’anno scolastico 2022/23.

Il collegio ha imposto al Ministero di rendere ostensibile il codice “sorgente” completo, compreso il campione di dati in ingresso e in uscita, consentendo «eventualmente l’accesso anche da remoto al server».

Tale pronuncia si colloca nel solco del filone giurisprudenziale che ha riconosciuto, già da tempo (con una prima sentenza proprio su ricorso patrocinato dallo studio Bonetti & Delia nel 2017 – n. 3769/17), l’accessibilità agli algoritmi, utilizzati nei procedimenti amministrativi, in relazione alla loro assimilabilità ai documenti informatici ex art. 22, co.1, lett. d, della L. 241/90.

Ai fini dell’accoglimento, la sentenza in esame richiama il principio di trasparenza, riconoscendone la funzione indispensabile atta ad assicurare i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili, tra le quali rientrano anche i provvedimenti relativi all’assunzione e alla gestione del personale pubblico.

Dopo la prima sentenza del 2017 del T.A.R. Lazio a cui si è accennato, il Consiglio di Stato aveva avuto modo di valorizzare questo indirizzo, precisando come il principio di trasparenza – a maggior ragione se strumentale ad assicurare all’interessato il diritto fondamentale alla difesa giudiziale dinanzi alle decisioni amministrative frutto dell’utilizzo di software di intelligenza artificiale – debba prevalere sugli altri interessi in gioco, eventualmente opposti dall’Amministrazione, come la segretezza del codice sorgente e la tutela degli interessi economici degli operatori tecnologici parte del processo elaborativo, tra cui la stessa libertà di iniziativa economica.

In questa prospettiva, deve essere garantito l’accesso completo agli algoritmi e ai software che vengono utilizzati dall’Amministrazione per l’assunzione di provvedimenti che incidono sulla persona, garantendo una piena conoscibilità dello strumento utilizzato e delle regole da esso seguite, anche se espresse in un linguaggio diverso da quello giuridico.

Per questi motivi, il Tar ha accolto l’acceso al «codice completo compreso di view e file di configurazione; la lista dei requisiti completa, come: Versione Java, Librerie, Framework; la descrizione di classi, metodi e utilizzo del software; il campione di dati ingresso ed uscita; le istruzioni su come lanciare il software; il formato del messaggio (formato dei dati di input e output)».

In definitiva, non può che recepirsi positivamente la decisione del giudice amministrativo.

Essa, infatti, rappresenta una tappa necessaria per la comprensione di scelte – sottese in questo caso al posizionamento dei nominativi in graduatoria – potenzialmente foriere di illogicità e discriminazioni, e, comunque sia, sempre sottoposte alla regola aurea della conoscibilità dell’azione amministrativa e dei suoi presupposti da parte dell’interessato.

Ciò, soprattutto, ai fini di rendere effettivo l’esercizio del diritto costituzionale alla difesa dei propri interessi.

ITALIA OGGI