ESAME AVVOCATO: SVOLTA AL TAR CATANZARO. MINISTERO CONDANNATO ALLA RICORREZIONE.

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Illegittime le operazioni di mescolamento e raggruppamento dei plichi negli esami di abilitazione forense tenuti a Catanzaro nella sessione 2016.
E’ quanto statuito dal T.A.R. Catanzaro, con le ordinanze gemelle nn. 438 e 439 del 19 ottobre 2017 con le quali è stata stigmatizzata la condotta della Commissione istituita presso la Corte d’Appello di Catanzaro che “non si è costituita in sessione plenaria, come prescrive l’art. 22, comma 4, del regio decreto 22 gennaio 1934, n. 37 e che la stessa risulta altresì formata solo da avvocati, in violazione (anche) dei criteri generali stabiliti dalla commissione centrale operante presso il Ministero della giustizia, in data 1 dicembre 2016, dove, per l’appunto, si raccomanda “la partecipazione, a tutte le operazioni di abbinamento e mescolamento delle buste, delle varie componenti professionali””.

Tale modus operandi mette in pericolo, anche in forma soltanto potenziale, la regola dell’anonimato “di per sé ragione di invalidità, indipendentemente da un concreto accertamento dell’effettiva lesione dell’imparzialità in sede di correzione”.

I giudici calabresi, accogliendo i ricorsi degli Avvocati Santi Delia e Rosario Cannata, pertanto, hanno imposto alla Commissione istituita presso la Corte d’Appello di Venezia abbinata per le operazione di correzione, di riesaminare gli elaborati, fornendo delle precise indicazioni sulle modalità operative da seguire, al fine di garantire il pieno rispetto del principio dell’anonimato, attraverso “l’oscuramento del precedente giudizio, con l’imbustamento degli elaborati e con la ricorrezione contestuale con altri elaborati di dieci candidati estratti a sorte in contraddittorio”.