CONCORSONE 2016: TAR ABRUZZO, LA COMMISSIONE DEVE RISPETTARE L’ANONIMATO IN CASO DI RICORREZIONE DELLA PROVA SCRITTA

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Il Tar dell’Aquila, accogliendo l’ennesimo ricorso proposto dagli Avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, ribadisce l’importanza del rispetto del principio dell’anonimato che la Commissione deve seguire in caso di ricorrezione dell’elaborato del candidato ordinata dal Tribunale.

In questo caso, il Giudice Amministrativo aveva già rilevato l’erronea valutazione rassegnata dalla Commissione alla prova scritta della ricorrente e, con precedente accoglimento aveva disposto la ricorrezione della stessa ordinando di seguire, in fase di rivalutazione, delle particolari modalità “nel rispetto del principio dell’anonimato”.

Tuttavia, all’esito della ricorrezione, la Commissione assegnava il medesimo punteggio attribuito in sede di concorso e, prevedibilmente, ribocciava la candidata.

“Dopo dieci anni di battaglie contro la violazione dell’anonimato” commenta l’Avvocato Delia, “visionando i verbali di ricorrezione che la Commissione aveva predisposto, è stato facile, riscontrare tale violazione, in quanto, come confermato dal TAR, la prova della candidata era stata estrapolata direttamente dalla piattaforma del Cineca da parte della stessa Commissione, che successivamente, le ha assegnato un codice che chiaramente rendeva il compito riconoscibile”.

Il Tar Abruzzo, rilevando che il precedente provvedimento non era stato “esattamente eseguito” dall’Amministarzione, ha perciò disposto l’ennesima ricorrezione della prova, chiarendo  che la Commissione dovrà“ inserire le prove in busta sigillata e separare il nome della candidata”.

T.A.R. Abruzzo, 12 maggio 2017, ord. n. 209