TAR Lazio: sentenza di merito ammette ricorrente alle prove attitudinali ribaltando l’orientamento del Consiglio di Stato

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Il T.A.R. del Lazio, a fronte delle ultime sentenze negative, precisa ancor meglio la propria posizione e accoglie con sentenza il nostro ricorso, ammettendo alla prova attitudinale successiva la parte ricorrente scartata ai test psicometrici e alla visita psichiatrica.

Nell’ambito della campagna che il nostro studio legale sta portando avanti per la categoria della Polizia di Stato, il T.A.R. del Lazio, con sentenza, accoglie la tesi avanzata dall’Avv. Michele Bonetti, founder dello studio legale Bonetti – Delia, ribaltando e precisando l’orientamento del Consiglio di Stato sulle prove psicofisiche nei concorsi pubblici delle forze dell’ordine.

Il T.A.R. del Lazio, pur ricordando il precedente orientamento giurisprudenziale secondo cui le valutazioni effettuate in sede di accertamento dei requisiti psicofisici di idoneità al servizio costituiscono manifestazione di discrezionalità, ricorda, tuttavia, come le stesse non sfuggono al sindacato giurisdizionale per travisamenti di fatto come nel caso di specie.

Secondo il T.A.R. Lazio, trattandosi di un accertamento clinico, oggettivamente riscontrabile, non è precluso al Giudice Amministrativo verificare la correttezza “atteso che la verificazione disposta nella fase istruttoria non esorbita dai limiti del giudizio di legittimità, consentendo, mediante il controllo sulla correttezza delle regole tecniche seguite dalla Commissione esaminatrice, di far emergere l’errore di fatto consistente nel travisamento della condizione di salute psico-fisica dell’interessato”.

Nel merito delle condizioni psichiatriche si accoglie la nostra tesi secondo cui Nello specifico la condizione di salute psichiatrica è uno stato oggettivamente verificabile anche con un accertamento a posteriori, non potendo mutare significativamente nel breve periodo. Neppure si può ritenere che un soggetto mentalmente disturbato possa dissimulare la propria condizione di disagio psichico nel corso di una visita clinica eseguita da specialisti in medicina neurologica e psichiatrica”

“Con sentenza è stato ritenuto illegittimo il provvedimento di inidoneità da noi impugnato”, a parlare è l’Avv. Michele Bonetti, “in quanto basato su un presupposto di fatto sul quale l’Amministrazione aveva fondato il suo giudizio negativo, smentito invece dalla successiva visita medico legale a cui l’interessata è stata sottoposta a seguito di verificazione”.“Sul punto il TAR ha accolto ponendo le spese della verificazione a carico del Ministero dell’Interno e ha liquidato il compenso della Commissione sanitaria di appello dell’Aeronautica Militare di Roma”.