Concorso 341 posti Comune di Messina: TAR nega ammissione a esclusi dalla prova presentiva

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Il T.A.R. Catania, con decreto presidenziale reso in data 29 luglio 2023, ha negato la tutela cautelare richiesta da alcuni dipendenti del Comune di Messina che avevano agito in giudizio contestando la scelta dell’Amministrazione di bandire il concorso pubblico prima di avviare le progressioni interne dei dipendenti.

Secondo la difesa del Comune, affidata all’Avvocato Santi Delia, non vi è più, né in realtà vi era nel precedente regime, alcuna norma che imponga alle Amministrazioni di riservare posti agli interni. Ed infatti, mentre nel precedente regime normativo, in occasione di un concorso, l’Amministrazione aveva la (sempre e comunque mera) possibilità di riservare una quota fino al 50% dei posti messi a bando in favore del personale interno, oggi questa possibilità non esiste più, giacché le amministrazioni che vogliono valorizzare il personale interno devono seguire la diversa strada della progressione interna, riservando tuttavia all’esterno almeno il 50% dei posti disponibili. Da ciò ne consegue che all’interno di un bando di concorso non può in alcun modo essere prevista la riserva giacché oggi è legislativamente esclusa, fermo restando che essa rappresentava sempre una mera possibilità e non certo un obbligo come invece vorrebbe far intendere controparte.

In altri termini, secondo la progettazione dell’Avvocato Santi Delia, l’avvio delle progressioni verticali non rappresenta una condizione propedeutica per il positivo esperimento delle procedure concorsuali ma è l’esatto contrario: se si vuole procedere alle progressioni verticali, allora una quota pari ad almeno il 50% dei posti disponibili dovrà essere riservata all’esterno.

Un’interpretazione, spiega l’Avvocato Santi Delia, di segno contrario, “si pone in netto contrasto con i noti principi che vedono nel concorso pubblico “esterno” la strada maestra per accedere al pubblico impiego ed invece considerano tutte le ipotesi derogatorie quali eccezioni da interpretare restrittivamente. Si assisterebbe ad una sorta di riserva per i dipendenti già in servizio dei ruoli più alti nella pianta organica lasciando l’accesso all’esterno esclusivamente per i ruoli più bassi per i quali, ontologicamente, è impossibile attivare progressioni di dipendenti che sono sotto la qualifica iniziale. Si finisce, allora, così facendo, per plasmare una straordinaria riserva d’accesso ai ruoli più alti del pubblico impiego favorendo i dipendenti pubblici inseriti in Enti che decidono di attuare tale strumento. Si tratta di una sorta di procedura straordinaria di reclutamento, a requisiti agevolati, non prevista da alcuna norma e priva di ratio anche ai sensi dell’art. 97 Cost.“.

Il T.A.R. Catania, adito dai dipendenti esclusi all’esito della prova preselettiva per non aver ottenuto un punteggio sufficiente, ha negato agli stessi, in tale fase cautelare, di poter partecipare alla prova scritta calendarizzata per il prossimo 31 luglio.

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