Sulla base dei principi stabiliti dal C.G.A., innanzi a Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, i Comuni di Alì e Alì Terme hanno trovato un intesa che consente di definire i contenziosi in essere.
I due Comuni hanno deciso di comune accordo di dar seguito ai principi stabiliti dal Consiglio di Giustizia Amministrativa nei mesi scorsi secondo cui “tutto il cimitero, funzionalmente inteso e dunque comprensivo delle sue successive estensioni, fu mantenuto come un’enclave di territorio assoggettato a una sorta di “comunione demaniale” tra i due enti, ossia appartenente al territorio (non di uno solo di essi, ma) di entrambi, con conseguente esercizio necessariamente condiviso di ogni potestà pubblica (ivi inclusa quelle edilizie di governo del territorio) afferente a tale specifica area”.
Soddisfazione è stata espressa tanto dai Sindaci quanto dall’Avvocato Santi Delia che, per seguire il caso, aveva curato anche approfondite indagini storico/giuridiche sul lungo iter che in oltre 100 anni aveva caratterizzato il cimitero. “Un caso unico che mi ha portato a districarmi tra archivio storico, leggi fasciste e appalti post ricostruzione bellica. Ho accettato con entusiasmo l’incarico del Comune di Alì il cui Sindaco probabilmente aveva letto un articolo di I Love Sicilia dal titolo “Volevo fare l’archeologo”. Abbiamo creduto alla bontà delle nostre tesi anche dopo una sentenza di primo grado non semplice da superare. La sentenza di appello era riuscita a dare la chiarezza necessaria per tutte le parti utile a trovare l’accordo auspicato. Il Prefetto è stato al fianco delle Comunità indicando la via più utile alle comunità stesse“.
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