Consiglio di Stato: Istituto Superiore Sanità verifichi quiz errati per l’accesso in Medicina.

Secondo il T.A.R. Lazio i quiz somministrati ai 60.000 aspiranti ai corsi di Medicina e Odontoiatria del settembre 2021 sono corretti.

Nonostante il Ministero, dopo qualche giorno dalle prove, si fosse affrettato a modificare la soluzione di ben 4 su 60 tra i quiz somministrati, il T.A.R. aveva ritenuto che le censure proposte dagli Avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, name founder di Bonetti & Delia, “risultano ad un primo sommario esame insinuarsi nell’area dell’opinabile, senza che siano provati travalicamenti nell’area dell’irragionevole e dell’illogico“.

I legali avevano supportato le contestazioni sui quesiti nn. 10, 21, 26, 28 e 56 del test di ammissione, sulla base di perizie collegiali redatte da docenti esperti delle materie e della redazione dei quiz di ammissione che avevano fatto riferimento, per corroborare le proprie tesi, anche alle prove di ammissione degli anni passati ove il Ministero aveva, in situazioni analoghe, sposato proprio le tesi oggi sostenute.

Il Consiglio di Stato, valorizzando proprio tali tesi, ha ritenuto fondate tali contestazioni accogliendo la richiesta degli studenti di fare chiarezza sui quiz somministrati dando mandato all’Istituto superiore di Sanità di verificare.

Si tratta di un importantissimo passo avanti nella battaglia al fianco degli studenti affinchè si faccia, definitivamente, chiarezza sulla correttezza o meno dei quiz somministrati.

Ma è davvero possibile che il Ministero sbagli le domande per una selezione così importante che segna il futuro di migliaia di giovani?

Purtroppo si. E non è, affatto, la prima volta essendo accaduto, di fatto, negli ultimi 20 anni con una ripetitività divenuta intollerabile. Basti pensare che già nel 2004 (dopo appena 5 anni dall’introduzione dei test) il TAR scriveva che lascia sconcerti che per il secondo anno consecutivo – [era il 2003/2004 e identico caso si ripeterà più e più volte nelle selezioni seguire, n.d.r.] in una selezione tanto delicata ed importante, sia stato possibile commettere errori tanto banali, eventualmente anche nella scelta del metodo di selezione e del soggetto cui affidarne la gestione”.

Anche quest’anno, dai documenti finalmente depositati e resi pubblici dal Ministero dopo mesi di battaglie sulla mera trasparenza delle operazioni di concorso e solo dopo l’ordine del T.A.R. Lazio volto all’ostensione di tali dati, ad esempio, è emerso che, sulla domanda 56, il Cineca, secondo quando dichiarato dal Ministero, aveva errato nella copiatura di un passaggio dell’operazione matematica da cos (x/2) in (cos (x))/2. Non un errore di stampa, ma una vera e propria interpolazione di più segni e simboli senza spiegazione alcuna.