Il TAR del Lazio riconosce l’errore nella gestione del concorso per il Ministero della Giustizia

Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso dell’Avvocato Santi Delia, name founder di Bonetti & Delia studio legale, a difesa di una candidata esclusa ingiustamente da una graduatoria del Ministero della Giustizia.

La decisione del Tribunale ha messo in luce l’illegittima scelta ministeriale nelle modalità di gestione dello scorrimento e ha portato alla sospensione dei provvedimenti che avevano escluso la ricorrente.

La selezione pubblica, indetta nell’aprile 2022 per la copertura di 1.660 posti a tempo determinato, ha visto il termine delle assunzioni dei vincitori il 21 novembre 2022. Nonostante la ricorrente non fosse inizialmente rientrata tra i vincitori, il concorso ha previsto successivi scorrimenti delle graduatorie anche nel 2023 e all’inizio del 2024.

Il Ministero, inizialmente, ed in maniera ragionevole stante il lungo tempo trascorso rispetto all’inizio (ed alla fine del concorso) aveva comunicato i vari scorrimenti ai candidati, chiedendo conferma dell’interesse all’assunzione, per poi interrompere tale modalità di comunicazione con conseguente esclusione della candidata dalla procedura, nell’ambito di un terzo scorrimento giunto dopo quasi un anno dall’ultimo comunicato. Ella, dunque, seppure aveva regolarmente confermato il proprio interesse ai primi due scorrimenti, non aveva avuto modo di partecipare a tale terzo scorrimento, che avrebbe potuto garantirle un posto.

L’Avvocato Santi Delia ha impugnato l’esclusione della sua assistita, evidenziando l’erroneità della scelta ministeriale. Il TAR Lazio, valorizzando tale tesi, ha chiarito che “al di là dalla previsione della lex specialis, il predetto adempimento era imposto da evidenti ragioni di buona fede, onde tutelare l’affidamento ingenerato nell’istante dalle precedenti modalità comunicative” e dunque proprio la mancanza di comunicazione ufficiale da parte del Ministero avesse impedito ad essa di partecipare allo scorrimento della graduatoria.

Il TAR del Lazio, dunque, ha accolto il ricorso e sposando in toto la tesi difensiva dell’Avv. Santi Delia ha riconosciuto che la mancanza di comunicazione via e-mail aveva violato i diritti della candidata.

La decisione del TAR ancora una volta ha sollevato questioni importanti riguardo alla gestione delle comunicazioni nei concorsi pubblici e alla necessità di garantire trasparenza e correttezza nelle procedure amministrative

In una dichiarazione, l’Avvocato Delia ha sottolineato l’importanza di garantire che a tutti i candidati la partecipazione alle selezioni con pari opportunità premiando il merito e non elementi differenti come l’imposta attenzione alla pubblicazione quotidiana degli scorrimenti e la speranza che questa decisione possa contribuire a prevenire simili problematiche in futuro.