Archivio: Diritto Sanitario

Medici ex specializzandi: Presidenza del Consiglio dovrà pagare 50 mila euro per non aver pagato la borsa.

La Corte d’Appello di Messina, con sentenza del 12 maggio 2023, accogliendo le tesi dell’Avvocato Santi Delia, name founder di Bonetti & Delia, ha rigettato l’appello proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla nota questione dell’omessa erogazione della remunerazione prevista per i laureati in medicina iscrittisi alle Scuole di

Consiglio di Stato: sull’assegnazione sede ai ricorrenti deve tenersi conto dello scorrimento. Ministero condannato.

Nell’ambito del contenzioso sull’accesso al corso di laurea in Medicina il Ministero è stato condannato a ricalcolare il punteggio dei nostri ricorrenti sulla base alle indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità. Grazie a tale ricalcolo i nostri ricorrenti hanno potuto superare centinaia di posizioni in graduatoria ottenendo la loro legittima collocazione.

ASSUNTO COME AUTISTA DI AMBULANZA MA IMPIEGATO IN CENTRALE OPERATIVA 118. TRIBUNALE CONDANNA SOCIETA’ PUBBLICA A RICONOSCERE LE MANSIONI SUPERIORI

Con sentenza n. 3633/2022 il Tribunale di Palermo, sezione lavoro, ha accolto il ricorso presentato dalla ricorrente con conseguente accertamento del diritto ad essere inquadrata nella categoria superiore a quella di appartenenza in ragione dello svolgimento di mansioni superiori, valorizzando le difese prospettate dall’Avvocato Santi Delia, name founders di Bonetti &

L’INAIL INDENNIZZA IL TUMORE CONTRATTO A CAUSA DELL’ESPOSIZIONE RADIOLOGICA IN SALA OPERATORIA.

I reparti di ortopedia e traumatologia degli Ospedali, spesso non correttamente classificati come esposti a rischio radiologico, possono essere causa di tumori. La Corte d’Appello di Messina, accogliendo la tesi dell’Avvocato Santi Delia, ha condannato l’Inail a riconoscere la malattia professionale ad un dirigente medico che, in qualità di chirurgo,

Aspettativa personale sanitario: non c’è discrezionalità per l’ipotesi dell’accettazione di altro incarico a tempo determinato.

Le Aziende sanitarie fanno sempre maggior ricorso, anche nell’ipotesi di aspettativa richiesta da proprio personale a tempo indeterminato, al diniego di concessione del beneficio asserendo la carenza di personale e difficoltà per sostituirlo. La contrattazione collettiva, tuttavia, non sembra consentire, in tale ipotesi, alcun margine di discrezionalità al datore di