Il TAR CATANIA ACCOGLIE IL RICORSO DELL’AVV. SANTI DELIA E ANNULLA IL QUESITO DEL CONCORSO PER DIRIGENTE TECNICO DELLA CITTA’ METROPOLITANA

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione staccata di Catania, ha emesso una sentenza significativa sul caso del concorso per il profilo di Dirigente Tecnico della Città Metropolitana di Catania. Si tratta di un concorso su cui si è instaurato un notevole contenzioso ed in cui l’unico accoglimento è giunto all’esito del ricorso patrocinato dall’Avvocato Santi Delia name founder di Bonetti & Delia studio legale.

La controversia verteva sulla contestazione dei quesiti somministrati dall’Amministrazione in fase di concorso, che erano ingiustamente considerati errati, seppure il ricorrente avesse indicato la risposta contenuta nella normativa di riferimento. A causa dell’errore egli aveva subito la decurtazione del punteggio, invece gli spettava.

In particolare, la difesa dell’avv. Santi Delia ha evidenziato l’ambiguità del quesito relativo allo strumento di programmazione urbanistica comunale, per il quale due delle risposte presenti potevano essere considerati corrette. La Provincia aveva difatti dimenticato di valutare che il Piano regolatore generale, seppur abrogato dal 2020 e sostituito dal piano urbanistico generale, è ancora in vigore in centinaia di Comuni in ragione di una norma che, espressamente, ne regola l’ultrattività.

Il TAR ha riconosciuto l’ambiguità delle risposte accogliendo l’eccezione, restituendo i punti decurtati al ricorrente e la relativa rideterminazione della posizione in graduatoria.

Questa sentenza rappresenta un ulteriore riconoscimento sul tema delle contestazioni relative ai quesiti somministrati ai concorsi pubblici, nel quale da anni lo studio è specializzato.

“II TAR ha applicato il principio secondo cui ogni quesito somministrato in concorso pubblico deve essere chiaro e deve prevedere una sola risposta esatta, da anni combattiamo a fianco dei ricorrenti che si cimentano nei vari concorsi e si trovano innanzi a quesiti errati o contenenti più risposte esatte o nessuna risposta esatta, e dunque illegittimi” commenta l’Avv. Santi Delia.